CITTA' DI FASANO: Suma; Del Col, Camara, Gorzelewski, Bianco; Capomaggio, Lezzi (27' st Bernardini); Calabria, Corvino, Battista (46' st Semenzin); Sosa (20' st Gomes Forbes).. A disposizione: Ceka, Quaranta, Callegari Torre, Convertino, Losavio, Richella. Allenatore: Danucci.
MOLFETTA: Viola; Lobjanidze, De Gol, Panebianco; Giambuzzi, Fedel, Guadalupi (41' st Monaco), Romio (29' st Traore), Dubaz; Cappiello (32' st Kordic), Pozzebon. A disposizione: D'Andrea, Punto, Ciannamea, Domoleon, Colella. Allenatore: Bartoli.
ARBITRO: Antonio Liotta della sezione di Castellammare di Stabia (1° assistente: Luca Chiavaroli della sezione di Pescara; 2° assistente: Manuel Giorgetti della sezione di Vasto)
NOTE. Ammoniti: Dubaz, Romio e Traore (M); Reuperi: 1' pt; 5' st.
Risultato a occhiali, in Serie D, tra Fasano e Molfetta.
Nonostante la rete non sia stata gonfiata da nessun giocatore delle due squadre, le emozioni non sono mancate al “Vito Curlo” per questa gara giocata alle ore 20.00 di domenica 10 aprile e valevole per la 32ª giornata.
Come da previsione, Fasano arrembante e Molfetta attendista pronto a colpire con le ripartenze di Pozzebon e Guadalupi.
Il Fasano è un fiume in piena soprattutto sulle corsie esterne: Battista, Corvino e Del Col sfornano un quantitativo elevato di cross ma nessun biancazzurro è lesto da sfruttare le occasioni.
Continua il momento non eccellente di Sosa che rimane a secco per la tredicesima partita consecutiva: uno score non da numero 9 e che denota la mancanza in rosa di un suo possibile sostituto. Il suo connazionale Prado, a questo punto del campionato, sarebbe servito come il pane e l'ipotetico ballottaggio per una maglia da titolare avrebbe dato brio e spirito di competizione a entrambi.
Il fatto di non aver sbloccato la gara non è stato sancito da demeriti del Fasano ma anche da meriti degli ospiti che hanno saputo difendersi in maniera ordinata e riuscendo a impensierire realmente Suma soltanto una volta, con un colpo di testa molto angolato dell'ex Panebianco ma su cui l'estremo difensore di casa si è ben comportato.
Ad averci messo un po' del suo è stato anche il signor Liotta della sezione di Castellamare di Stabia che ha concesso un calcio di rigore (netto) per un'uscita sprovveduta di Viola su Bianco ma che avrebbe dovuto sancire la massima punizione in favore dei biancazzurri in almeno altre due occasioni, la più clamorosa quella giunta al 17'st: botta da fuori area di Capomaggio e parata del difensore De Gol che allarga le braccia e devia il pallone in corner. Per l'arbitro napoletano non c'è nulla.
Al 37'st l'episodio Viola-Bianco ma capitan Corvino dagli 11 metri si fa ipnotizzare dal portierino classe 2003.
Occasionissima sprecata per il team di Franco D'Amico che con una vittoria avrebbe potuto mantenere i 3 punti di distanza dall'inseguito Bitonto e i 6 punti dall'inseguitrice Gravina (quest'ultima vittoriosa contro la seconda in classifica Francavilla in Sinni).
Fonte: osservatoriooggi.it
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